Amalgama d’argento: è pericolosa?

Il primo utilizzo dell’amalgama d’argento in odontoiatria risale al 1500 in occidente, dove viene descritto il procedimento di otturazione della cavità nei denti cariati. L’amalgama è composta per oltre la metà del suo peso da mercurio, le restanti parti da polveri di argento, rame, stagno e zinco, che inizialmente venivano miscelati manualmente dal dentista e in seguito meccanicamente da apposite macchine. La sostituzione dell’amalgama con altri materiali cominciò nel 1962 con l’invenzione del composito, un materiale più estetico e capace di simulare il colore naturale del dente. Il composito rispetto all’amalgama aveva lo svantaggio che era difficile da manipolare, modellare e inoltre presentava minor resistenza dell’amalgama, ciò implicava minor durata nel tempo. Bisogna aspettare fino agli inizi dei primi anni ’90 per trovare dei compositi performanti e più duraturi nel tempo. Oggigiorno la tendenza è quella di rimuovere queste otturazioni d’amalgama: per motivi di salute, per la liberazione di mercurio che queste determinano, ed estetici. La OMS (Organizzazione Mondiale della

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